Descrizione
Senza un uomo accanto, una donna non è nulla. Teresa ha sempre sentito l’eco di questa frase, come il vento durante la tempesta, ma non ci ha mai creduto. Lei che è quiete e fuoco, rabbia e tenerezza, lotta contro il pregiudizio da quando è nata. Rimasta orfana, non ha avuto nessuno a proteggerla dalla propria intelligenza e dalla propria bellezza. Un intero paese la rinnega, impaurito di fronte alla sua indipendenza, alle sue parole e alle sue azioni. Perché in fondo sono solo queste a renderla diversa dalle altre donne.
Neanche avere creato una famiglia con l’uomo che ama ha messo a tacere le malelingue e i pettegolezzi. Nessuno crede che la sua fortuna, derivante da un emporio e una taverna che ha costruito e gestisce con le sue forze, sia frutto di fatica e tenacia. Ma le voci sono sempre rimaste solo voci, anche quando a rispondere a tono è Maria, la bruja del villaggio che vaga per le strade senza una meta precisa.
Sebbene un finale tragico pare profilarsi sin dalle prime pagine, Valeria Usala è abile a descrivere l’atmosfera pesante e soffocante che imprigiona e condanna la protagonista di questo romanzo. Teresa, a cui nulla si può rimproverare, né la sua fedeltà a un marito spesso assente, né l’amore per i propri figli, né le sue capacità di occuparsi del negozio e dell’annessa locanda, sarà vittima di pregiudizi infondati, di becera ignoranza e anche dell’invidia di quelle donne che non hanno saputo o voluto scegliere una vita libera e indipendente.
LA RINNEGATA
21.60 CHF
SCRITTRICE: Valeria Usala
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 198
FORMATO: 22 x 15 cm
ISBN: 9788811817499
ETÀ CONSIGLIATA: adulti
GENERE: romanzo
Descrizione
Senza un uomo accanto, una donna non è nulla. Teresa ha sempre sentito l’eco di questa frase, come il vento durante la tempesta, ma non ci ha mai creduto. Lei che è quiete e fuoco, rabbia e tenerezza, lotta contro il pregiudizio da quando è nata. Rimasta orfana, non ha avuto nessuno a proteggerla dalla propria intelligenza e dalla propria bellezza. Un intero paese la rinnega, impaurito di fronte alla sua indipendenza, alle sue parole e alle sue azioni. Perché in fondo sono solo queste a renderla diversa dalle altre donne.
Neanche avere creato una famiglia con l’uomo che ama ha messo a tacere le malelingue e i pettegolezzi. Nessuno crede che la sua fortuna, derivante da un emporio e una taverna che ha costruito e gestisce con le sue forze, sia frutto di fatica e tenacia. Ma le voci sono sempre rimaste solo voci, anche quando a rispondere a tono è Maria, la bruja del villaggio che vaga per le strade senza una meta precisa.
Sebbene un finale tragico pare profilarsi sin dalle prime pagine, Valeria Usala è abile a descrivere l’atmosfera pesante e soffocante che imprigiona e condanna la protagonista di questo romanzo. Teresa, a cui nulla si può rimproverare, né la sua fedeltà a un marito spesso assente, né l’amore per i propri figli, né le sue capacità di occuparsi del negozio e dell’annessa locanda, sarà vittima di pregiudizi infondati, di becera ignoranza e anche dell’invidia di quelle donne che non hanno saputo o voluto scegliere una vita libera e indipendente.
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