Descrizione
L’Europa ha dimenticato le sue origini e persino il suo nome. Per ritrovarlo, quattro Argonauti occidentali battono il Mediterraneo su una barca ultracentenaria portatrice di una grande storia. Sulle coste del Libano, prendono a bordo una giovane profuga siriana di nome Europa che chiede di fuggire con loro verso ovest. Da quel momento, rivive in lei la leggenda della principessa fenicia rapita da Giove-toro, mentre il viaggio attraversa le meraviglie del mare aperto.
Ingravidata in sogno dal re degli dei, la ragazza si svela come la Grande Madre e, nel vedere per la prima volta la sua nuova terraferma, esprime la sua gioia in modo tale che i compagni, commossi, decidono di dare al continente il nome di lei. La sua epopea li aiuterà a comprendere il senso della loro patria comune: Europa è “il sogno di chi non ce l’ha”, di chi viene da lontano, non di chi la abita.
Paulo Rumiz riscrive al femminile l’epica del nostro continente, mescolando mito, viaggio, storia e mistero alle tragedie dell’attualità. È un libro scritto di notte, questo, come tiene a precisare l’autore, e non è un dettaglio: nel buio, attorno al fuoco, sono nati i racconti delle nostre radici. Di queste narrazioni fondanti Canto per Europa ha il ritmo e il respiro.
Una lettura impegnativa, uno stile denso, epico, ma di grande suggestione. Un’Odissea moderna raccontata da un grande narratore di viaggi e osservatore del mondo.
CANTO PER EUROPA
23.00 CHF
SCRITTORE: Paolo Rumiz
EDITORE: Feltrinelli
PAGINE: 256
FORMATO: 22 x 14 cm
ISBN: 9788807034565
ETÀ CONSIGLIATA: adulti
GENERE: romanzo
Descrizione
L’Europa ha dimenticato le sue origini e persino il suo nome. Per ritrovarlo, quattro Argonauti occidentali battono il Mediterraneo su una barca ultracentenaria portatrice di una grande storia. Sulle coste del Libano, prendono a bordo una giovane profuga siriana di nome Europa che chiede di fuggire con loro verso ovest. Da quel momento, rivive in lei la leggenda della principessa fenicia rapita da Giove-toro, mentre il viaggio attraversa le meraviglie del mare aperto.
Ingravidata in sogno dal re degli dei, la ragazza si svela come la Grande Madre e, nel vedere per la prima volta la sua nuova terraferma, esprime la sua gioia in modo tale che i compagni, commossi, decidono di dare al continente il nome di lei. La sua epopea li aiuterà a comprendere il senso della loro patria comune: Europa è “il sogno di chi non ce l’ha”, di chi viene da lontano, non di chi la abita.
Paulo Rumiz riscrive al femminile l’epica del nostro continente, mescolando mito, viaggio, storia e mistero alle tragedie dell’attualità. È un libro scritto di notte, questo, come tiene a precisare l’autore, e non è un dettaglio: nel buio, attorno al fuoco, sono nati i racconti delle nostre radici. Di queste narrazioni fondanti Canto per Europa ha il ritmo e il respiro.
Una lettura impegnativa, uno stile denso, epico, ma di grande suggestione. Un’Odissea moderna raccontata da un grande narratore di viaggi e osservatore del mondo.
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