Descrizione
Quando a Rachele Luzzatto viene proposto di interpretare Maria nella recita di Natale, il padre si oppone: la sua unica figlia, che oltretutto si sta preparando per il Bar Mitzvah, non può certo vestire i panni della “madre di Dio”.
È l’inizio del “romanzo italiano” di Abraham B. Yehoshua, che ha scelto di ambientare in Italia una delle sue storie più imprevedibili e profonde. Ne La figlia unica il brio della gioventù incontra la saggezza della maturità: le domande spiazzanti di una ragazzina divisa tra due mondi, quello ebraico della sua tradizione e quello nel quale vive, diventano gli interrogativi universali dell’essere umano di fronte al mistero.
Bene, questa è la presentazione proposta dall’editore per promuovere il nuovo libro di Yehoshua, scrittore che non necessita certo di presentazioni. Chi scrive ha trovato però pochi “interrogativi universali dell’essere umano di fronte al mistero”. La storia narrata, che talvolta pare assumere i toni di una commedia degli equivoci, mette invece in luce l’incomprensione e la mancanza di comunicazione tra un mondo di adulti, prevaricatore e soffocante, e una ragazzina che si pone delle domande alle quali non è data risposta. L’idea è: decidiamo noi per te, perché così è giusto, ma tu devi comunque essere forte, anche se non ti spieghiamo nulla di quanto sta succedendo. Gli adulti che Yehoshua descrive sono davvero poco simpatici ed empatici, chiusi nei loro ricordi, regole, certezze, rimpianti e insoddisfazioni. E la giovane protagonista deve barcamenarsi da sola cercando, magari con l’aiuto di qualche coetaneo, le giuste risposte, o almeno delle risposte che le sono negate da chi, con granitica e irritante certezza, afferma di saperne più di lei. Perché questa figlia unica, ma anche nipote unica, pare talvolta assurgere all’ingrato ruolo di consolatrice delle altrui miserie.
Questo romanzo breve o racconto lungo spiazza chi già conosce Yehoshua, scrittore dalle trame complesse e dalla scrittura densa. Qui lo stile pare quasi dimesso, semplice e molto scorrevole con molti, forse troppi, argomenti trattati, ma che rimangono in superficie e, a parere di chi scrive, non indagati a sufficienza. Comunque da consigliare: per chi già conosce Yehoshua può essere una spiazzante sorpresa, per chi non lo conosce, un utile punto di partenza.
LA FIGLIA UNICA
24.30 CHF
SCRITTORE: Abraham B. Yehoshua
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 158
FORMATO: 22 x 14.5 cm
ISBN: 9788806246259
ETÀ CONSIGLIATA: adulti
GENERE: romanzo
Descrizione
Quando a Rachele Luzzatto viene proposto di interpretare Maria nella recita di Natale, il padre si oppone: la sua unica figlia, che oltretutto si sta preparando per il Bar Mitzvah, non può certo vestire i panni della “madre di Dio”.
È l’inizio del “romanzo italiano” di Abraham B. Yehoshua, che ha scelto di ambientare in Italia una delle sue storie più imprevedibili e profonde. Ne La figlia unica il brio della gioventù incontra la saggezza della maturità: le domande spiazzanti di una ragazzina divisa tra due mondi, quello ebraico della sua tradizione e quello nel quale vive, diventano gli interrogativi universali dell’essere umano di fronte al mistero.
Bene, questa è la presentazione proposta dall’editore per promuovere il nuovo libro di Yehoshua, scrittore che non necessita certo di presentazioni. Chi scrive ha trovato però pochi “interrogativi universali dell’essere umano di fronte al mistero”. La storia narrata, che talvolta pare assumere i toni di una commedia degli equivoci, mette invece in luce l’incomprensione e la mancanza di comunicazione tra un mondo di adulti, prevaricatore e soffocante, e una ragazzina che si pone delle domande alle quali non è data risposta. L’idea è: decidiamo noi per te, perché così è giusto, ma tu devi comunque essere forte, anche se non ti spieghiamo nulla di quanto sta succedendo. Gli adulti che Yehoshua descrive sono davvero poco simpatici ed empatici, chiusi nei loro ricordi, regole, certezze, rimpianti e insoddisfazioni. E la giovane protagonista deve barcamenarsi da sola cercando, magari con l’aiuto di qualche coetaneo, le giuste risposte, o almeno delle risposte che le sono negate da chi, con granitica e irritante certezza, afferma di saperne più di lei. Perché questa figlia unica, ma anche nipote unica, pare talvolta assurgere all’ingrato ruolo di consolatrice delle altrui miserie.
Questo romanzo breve o racconto lungo spiazza chi già conosce Yehoshua, scrittore dalle trame complesse e dalla scrittura densa. Qui lo stile pare quasi dimesso, semplice e molto scorrevole con molti, forse troppi, argomenti trattati, ma che rimangono in superficie e, a parere di chi scrive, non indagati a sufficienza. Comunque da consigliare: per chi già conosce Yehoshua può essere una spiazzante sorpresa, per chi non lo conosce, un utile punto di partenza.
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