Descrizione
“La mia morte gloriosa col botto” è il secondo romanzo della trilogia dedicata al dodicenne Sigge e alla sua stravagante famiglia.
Trasferitosi da pochi mesi da Stoccolma nella piccola cittadina di Skärblacka, il protagonista si è perfettamente adattato alla realtà locale. Si è abituato a capire lo strano dialetto dell’Ostergötland, ai pochi negozi e ristoranti, alla scarsa illuminazione. Alla scuola, invece, Sigge non si è ancora abituato fino in fondo, malgrado che l’insegnante e i compagni siano gentili. Il timore di Sigge è quello di essere preso di mira, schernito, non accettato: “Nonostante questo, io avevo sempre i nervi tesi, come se fossi costantemente preparato a qualcosa di brutto.. Al fatto che scoprissero che sfigato ero in realtà”.
Il sentirsi non adeguato è il sentimento che popola le ansie di Sigge e questo malgrado che attorno al protagonista ruotino una serie di singolari e bizzarri personaggi già conosciuti nel primo libro:
Charlotte che vuole essere chiamata per nome, dato che per lei “parole come “mamma” e “nonna” la sminuiscono come persona”.
La sorellina Majken che parla a un volume esagerato, schietta e sicura di sé.
Krille Meringa un ultra sessantenne aspirante regista unico cliente del Royal Grand Golden Hotel, piccola pensione di cui è proprietaria la nonna.
La piccolo Bobo, sorellina minore che a quattro anni dice poche parole, ama le canzoni di Elvis Presley e gli animali impagliati.
Juno, la vicina di casa, aspirante giornalista e grande amica di Sigge.
E di nuovi personaggi come i gemelli, compagni di classe, super popolari e sempre a loro agio in qualsiasi situazione che chiedono al nostro protagonista di formare una band Hip-Hop e di rappare con loro nello spettacolo di Natale. E come nel primo romanzo, la narrazione è scandita da un conto alla rovescia, quello che separa il protagonista dalla recita di Natale, da tutti attesa ma da Sigge temuta.
Grandi temi del libro sono quindi l’amicizia, il timore di non appartenenza al gruppo, il bullismo. Tutti temi importanti che l’autrice tratta con allegra vivacità e leggerezza, andando controcorrente rispetto al panorama dei libri per adolescenti che tende a privilegiare la narrazione tragica o commovente della vita dei ragazzi.
Ed è grazie all’umorismo e all’autoironia che il protagonista affronta le situazioni difficili, dalle quali cerca di trarre la forza di essere quello che è senza timori del giudizio degli altri. “Lo scopo della mia vita era chiaramente ragionare in modo più simile alla nonna: chissenefrega di cosa pensa la gente, darling?”
Dai tredici anni.
LA MIA MORTE GLORIOSA COL BOTTO
20.60 CHF
SCRITTRICE: Jenny Jägerfeld
EDITORE: Iperborea
PAGINE: 352
FORMATO: 13 x 20 cm
ISBN: 9788870919295
ETÀ CONSIGLIATA: dai tredici anni
GENERE: romanzo umoristico
Descrizione
“La mia morte gloriosa col botto” è il secondo romanzo della trilogia dedicata al dodicenne Sigge e alla sua stravagante famiglia.
Trasferitosi da pochi mesi da Stoccolma nella piccola cittadina di Skärblacka, il protagonista si è perfettamente adattato alla realtà locale. Si è abituato a capire lo strano dialetto dell’Ostergötland, ai pochi negozi e ristoranti, alla scarsa illuminazione. Alla scuola, invece, Sigge non si è ancora abituato fino in fondo, malgrado che l’insegnante e i compagni siano gentili. Il timore di Sigge è quello di essere preso di mira, schernito, non accettato: “Nonostante questo, io avevo sempre i nervi tesi, come se fossi costantemente preparato a qualcosa di brutto.. Al fatto che scoprissero che sfigato ero in realtà”.
Il sentirsi non adeguato è il sentimento che popola le ansie di Sigge e questo malgrado che attorno al protagonista ruotino una serie di singolari e bizzarri personaggi già conosciuti nel primo libro:
Charlotte che vuole essere chiamata per nome, dato che per lei “parole come “mamma” e “nonna” la sminuiscono come persona”.
La sorellina Majken che parla a un volume esagerato, schietta e sicura di sé.
Krille Meringa un ultra sessantenne aspirante regista unico cliente del Royal Grand Golden Hotel, piccola pensione di cui è proprietaria la nonna.
La piccolo Bobo, sorellina minore che a quattro anni dice poche parole, ama le canzoni di Elvis Presley e gli animali impagliati.
Juno, la vicina di casa, aspirante giornalista e grande amica di Sigge.
E di nuovi personaggi come i gemelli, compagni di classe, super popolari e sempre a loro agio in qualsiasi situazione che chiedono al nostro protagonista di formare una band Hip-Hop e di rappare con loro nello spettacolo di Natale. E come nel primo romanzo, la narrazione è scandita da un conto alla rovescia, quello che separa il protagonista dalla recita di Natale, da tutti attesa ma da Sigge temuta.
Grandi temi del libro sono quindi l’amicizia, il timore di non appartenenza al gruppo, il bullismo. Tutti temi importanti che l’autrice tratta con allegra vivacità e leggerezza, andando controcorrente rispetto al panorama dei libri per adolescenti che tende a privilegiare la narrazione tragica o commovente della vita dei ragazzi.
Ed è grazie all’umorismo e all’autoironia che il protagonista affronta le situazioni difficili, dalle quali cerca di trarre la forza di essere quello che è senza timori del giudizio degli altri. “Lo scopo della mia vita era chiaramente ragionare in modo più simile alla nonna: chissenefrega di cosa pensa la gente, darling?”
Dai tredici anni.
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